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Il pensiero contemporaneo, di di fronte all'esperienza dello sfruttamento e del dominio tecnologico, ha cercato di aprire delle prospettive che fossero in grado di farci scoprire una realtà più autentica. Contro un nichilismo sempre più pervasivo, ha voluto rintracciare un'esistenza autentica, percorrendo le vie dell'essere. Pur in vario modo in quel pensiero è, così, divenuta essenziale una questione fondamentale che ha, in ogni tempo, sollecitato il pensiero occidentale: perché l'essere e non il nulla? Con ciò si è, tuttavia, dimenticata un'altra questione dalla quale può scaturire anche la risposta ad un tale interrogativo: perché l'esistente e la nostra stessa vita pretendono di possedere un valore? Non è proprio perché abbiamo un valore che siamo qualcosa, un essere? Questa "Lettera sull'Inesistente" vuole inviare un messaggio diretto a scoprire il vero senso della nostra contemporanea esperienza. Intende, mediante una riflessione sul pensiero contemporaneo, costituire una discesa nell'inesistenza, nell'ateismo, nell'alienazione, per prendere sul serio e senza soluzioni di comodo queste esperienze, nella speranza che, proprio partendo da esse, si possa riscoprire la vera via dell'autentico, del valore, del sacro.